Nuovo appuntamento con #untemattocon, la nostra rubrica mensile dedicata alla creatività in tutte le sue forme.
Davanti ad un bel tè, caldo o freddo decidi tu!, facciamo “tre chiacchiere” con personalità creative che hanno dato vita e corpo alle loro passioni.
L’ospite di oggi è una fotografa food, blogger e content creator. Sul suo blog di cucina Brodo di Coccole è possibile trovare ricette semplici, cucina di casa, piatti sfiziosi che si incastrano bene anche nella vita di chi è sempre di corsa.
Una cucina sincera, gustosa e divertente, proprio come piace a noi! Perché il cibo deve essere godimento, fin dal momento della preparazione! Citando le parole di Valentina per descrivere il suo lavoro: cucina, scatta e scrive per farci venire fame. Ed è veramente così, guardate le sue foto: non vorreste mangiare tutto? Noi assolutamente sì!
E allora, bando alle ciance, noi mettiamo su il tè, Valentina prepara i dolcetti (😁) e iniziamo questa bellissima intervista!
#untemattocon Valefatina


Ciao Valentina! Presentati: chi sei e di cosa ti occupi
Ciao! Beh, intanto sono Valentina, vivo a Torino da 10 anni ma sono originaria del napoletano.
Di mestiere fotografo cibo e sì, lo so che è un mestiere difficile da spiegare alle mamme e non solo. In pratica mi occupo di fotografare prodotti alimentari e ricette elaborate con prodotti alimentari. Fornisco alle aziende del settore le fotografie e i video che vengono utilizzati per siti internet, canali social, magazine e riviste, cataloghi commerciali, confezioni, cartelloni e per tutti quei posti dove siamo abituati a trovare il cibo fotografato, senza chiederci troppo da dove venga.
Sappiamo che hai molte passioni: raccontaci qualcosa di più. Quali sono e come sono nate?
Sono sempre stata attratta da tutto quello che è attività manuale e creativa.
Potrei sostenere ragionevolmente che quasi tutte le mie passioni siano nate nel lungo corridoio di casa dei miei genitori, sulla mattonella accanto alla libreria, sulla quale ho passato l’infanzia a leggere le molte enciclopedie. Ho memoria di questo libro piccolo ma spesso, tutto dedicato al fai da te e a queste attività artigianali che mi entusiasmavano, a un certo punto credo di averlo imparato a memoria.
Appena ho potuto ho sperimentato quelle che più mi attraevano e, a fasi alterne, ho creato gioielli con perline, pietre e paste polimeriche, lavorato la lana da cardare a mano, fatto montagne di centrini all’uncinetto, imparato le sfilature norvegesi su lino e fatto innumerevoli tentativi dimenticabili in molti altri settori. Resistono ad oggi il lavoro a maglia, il cucito, l’acquerello, il ricamo classico e a punto croce e il cardmaking, ovvero l’attività gioiosa di creare a mano biglietti di auguri unici.
Il tempo non basta mai, ma cerco sempre di ritagliarmi uno spazio di libertà creativa.
Com’è nato Brodo di Coccole?
L’idea del blog di cucina è arrivata quando ho cominciato – a quasi 30 anni – ad appassionarmi al cibo e a scoprire che il cibo poteva essere un modo per prendermi cura di me stessa e del tempo di cambiamento che stavo attraversando.
Dopo le prime incerte sperimentazioni condivise sui vari social – soprattutto Twitter – quelli che oggi sono mio marito e il mio testimone di nozze mi hanno convinta ad aprire questo spazio.
Avevo scommesso che non avrei saputo essere costante e che questo progetto sarebbe finito in fretta. E invece eccoci qua, 11 anni (e un’inaspettata partita iva) più tardi.
Come sei riuscita a trasformare le tue passioni in un lavoro?
Più che trasformare la passione in lavoro ho scelto di mettere a frutto le mie competenze. Avevo già una grande attitudine per la fotografia. La foto food mi ha aiutata a incanalare l’energia e a concentrarmi su un soggetto e un modo di fotografare in cui mi riconoscevo moltissimo.
Lo studio e la continua sperimentazione hanno fatto il resto. Le passioni me le sono tenute per il tempo libero, senza sacrificarle sull’altare del necessario guadagno.




Parlaci dei tuoi valori e di come li trasponi in tutto ciò che fai
Il mio valore fondamentale è l’onestà e onesto è anche il cibo che propongo.
Il cibo che racconto è un cibo di casa, la mia cucina è quella di chi lavora e cerca costantemente un modo per far stare tutto nello stesso giorno.
L’autenticità è fatta di piccole imperfezioni, di piatti che raccontano storie, di sapori in grado di evocare ricordi. Il mio cibo è quello che tiene insieme tutti i nostri pezzi e ci fa stare insieme come persone. Io sono così, le persone con cui parlo sono così, ci capiamo al primo sguardo.
Quali sono le tue fonti d’ispirazione? Come coltivi la tua creatività?
Cerco di non limitarmi all’ispirazione che possono fornire i social come Pinterest e Instagram, poiché trovo che tendano a privilegiare un’estetica piuttosto conforme, tecnicamente bella ma poco comunicativa, per me è invece fondamentale che i miei scatti mi raccontino e raccontino il mio modo di vivere il cibo o quello dei miei clienti.
Acquisto libri e riviste di cucina soprattutto durante i miei viaggi, attingendo così da contesti e culture diversi da quella in cui mi trovo immersa. Coltivo la creatività regalandomi spazi di sperimentazione, senza inseguire sempre il risultato, prendendomi ogni tanto il tempo per capire e imparare, per sporcare, fare confusione, soffiare farina, spargere zucchero e scoprire, così, un modo nuovo per creare emozioni da guardare e mangiare.
Raccontaci del lavoro che ti ha dato più soddisfazione e della ricetta che più ti rappresenta
Uh, che domanda difficile! Sicuramente tra i lavori che mi hanno dato più emozione ci sono la prima volta che ho visto le mie foto nella vetrina di uno dei marchi che più amo e ho capito che questo non stavo più giocando (Noberasco) e la prima copertina su una rivista a tiratura nazionale (Ci piace cucinare).
Forse quello che mi ha dato più soddisfazione è il lavoro che stiamo ancora facendo con Viva la Mamma Beretta con cui abbiamo creato una narrazione visiva divertente, creativa ed efficace intorno a un prodotto che poteva risultare difficile. La loro soddisfazione è stata di riflesso la mia.
La ricetta che più mi rappresenta non può che essere la prima che ho deciso di pubblicare su Brodo di Coccole, i Muffin cacao e pere senza bilancia. La base di questa ricetta, quella dei muffin allo yogurt, è la ricetta dalla quale è cominciato tutta la mia passione per la cucina che faccio oggi.
Raccontaci qualcosa di più delle tue attuali collaborazioni (Cirio, Pane Angeli, Noberasco, Cameo, Torta Natura, solo per citarne alcune)
Negli anni ho avuto la gioia di collaborare con aziende che stavano dietro a marchi che mi sembravano enormi, come Cameo, Pane Angeli e Cirio, e anche di partecipare alla crescita di realtà più piccole che forse anche per questo mi restano care.
Negli ultimi due anni, complice anche la situazione assurda che abbiamo vissuto e tutti i suoi risvolti economici e sociali, mi sono concentrata soprattutto sul rapporto con poche ma selezionate agenzie di comunicazione, come EY (Ernst & Young), Bitmama e altre belle realtà collocate un po’ su tutto il territorio, che mi hanno affidato e mi affidano molti progetti e clienti del settore food.
Questo mi consente di lavorare, seppur in remoto, in team consolidati, confrontarmi con altre importanti professionalità del settore comunicazione e ottenere, dal rapporto continuativo anche con il cliente, una fiducia che rende il lavoro efficace e i risultati godibili.
Le tue foto sono pazzesche, il tuo obiettivo di farci venire fame solo a guardare le tue foto è certamente raggiunto! Quali sono gli elementi che non devono mai mancare per uno scatto perfetto?
L’obiettivo e la consapevolezza sono gli ingredienti magici di ogni scatto riuscito. Siamo abituati a pensare all’arte – anche e soprattutto quella fotografica – come qualcosa di didascalico, ma le foto che vivono nel nostro immaginario collettive sono quelle che grattano le emozioni, quelle che nascondiamo anche a noi stessi.
Non è solo un fatto di tecnica, ma è sapere dove si vuole portare il nostro osservatore, di saper indicare la strada prima al cuore (o alla pancia, nel mio caso) e poi agli occhi.




Quanto contano i social nella tua vita lavorativa? Come trovi l’equilibrio per non diventarne “schiava”?
Sono abbastanza vecchia da poter dire di aver vissuto i social ancora prima che prendessimo a chiamarli così. C’ero quando l’unico social erano le BBS (Usenet, i primi forum, i guestbook), i canali IRC, ICQ e C6, c’ero quando i blog sono nati e il mio primo blog stava su WordPress, quando WordPress era ancora b2/cafèlog, quando è arrivato Friendfeed e quando Friendfeed ha chiuso.
Insomma, sono abbastanza vecchia, anche dal punto di vista digitale, da conoscere i meccanismi che regolano questo genere di attività sociale. Questo non mi rende immune, certo, ma mi ha consentito di fare scelte precise e ponderate, quando tutta la frenesia social che viviamo adesso è cominciata.
I miei canali sono un modo per restare in contatto con persone che condividono con me valori, obiettivi e passioni, ma non sono un lavoro. Non ho mai puntato a diventare un’influencer. Il blog e Instagram, soprattutto, mi portano anche lavoro, funzionando come strumenti di marketing indiretto, ma non è con questo obiettivo che dedico loro tempo. Preferisco esserci perché amo esserci, ma non mi è indispensabile e questo mi mette in condizione di non sentirmi in balìa di questi contenitori.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi e progetti?
Il progetto più grande a cui sto lavorando da qualche mese, con un team bellissimo che va creandosi, è quello di lanciare nel 2023 una piattaforma di corsi di fotografia food online pensata per essere accessibile e fruibile anche da chi – come me quando ho cominciato – non fa questo nella vita, ma vuole dedicare il suo tempo a imparare una nuova arte e magari a formarsi per un possibile futuro professionale.
L’altro obiettivo è quello di dare più spazio al mio lato craft all’interno dei miei contenitori e magari aggiungere questo tassello anche al mio lavoro. Lo sto portando avanti da qualche mese, con collaborazioni belle con brand come Cricut, di cui sono ambassador e Prym e non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserverà il futuro.
Sogni nel cassetto?
Una casetta a Edimburgo, da dove guardare la città più magica del mondo coprirsi d’autunno (ma anche di tutte le altre stagioni, dai).
Quale consiglio daresti a chi vuole mettersi in proprio nel settore “creativo” e di content creator?
Lo dico con le efficacissime parole del Maestro Yoda: “Fare o non fare, non c’è provare”.
L’unico modo per riuscire è prendersi sul serio, fare progetti concreti, definire obiettivi e impegnarsi costantemente per raggiungerli. La vita da lavoratore autonomo può essere un impegnativo slalom tra F24 e rogne burocratiche ma anche un’attività in grado di regalare grandi soddisfazioni.
Un business plan ben fatto e un ottimo commercialista sono come il sale e il pepe: fondamentali.
Halloween si avvicina e sapendo quanto adori l’autunno e le feste in generale ti chiediamo di suggerirci qualche tua ricetta adatta all’occasione da realizzare con e per i più piccoli di casa.
La più amata dai piccoli è sicuramente quella del Mostro di pasta al pesto, e come dargli torto? Semplice ed efficacissima.
Insieme al Natale, Halloween è per me un momento di estrema creatività e non ho mai smesso di pubblicare ricette e idee a tema. Zero splatter e molta cuteness, è tutto raccolto qui!




Grazie mille Valentina per aver accettato il nostro invito ad Un tè Matto con. È stato davvero un piacere e un onore intervistarti!
A te che ci leggi ricordiamo dove trovarla e dove poter acquistare le sue gustosissime ricette.
Se vuoi seguire Valentina sui social ecco tutti i suoi riferimenti:
Web: valentinamasullo.it
Blog: Brodo di Coccole
Instagram: @valefatina
Facebook: @brododicoccole
Pinterest: @valefatina
Youtube: Brodo di coccole
Twitter: @valefatina
E se non hai ancora avuto modo di leggere le interviste già proposte, ecco il link dove trovare tutti gli articoli già pubblicati Un tè matto con (#untemattocon)!
Alla prossima,
Le Cappellaie Matte
Ciao!
Io seguo Valentina da tempo, è mi sento fortunata ad averla conosciuta di persona!
Donna schietta e gentile, educata e disponibile, mai più senza le sue ricette 😘
Perfettamente d’accordo, mai più senza le sue ricette! Fortunata ad averla conosciuta di persona! Come suggeriscono le tue parole, non si può non amarla! E noi la amiamo assai!!😍